CIAMEJE NEN HAIKU | NON CHIAMATELI HAIKU

” CIAMEJE NEN HAIKU | NON CHIAMATELI HAIKU “

100 Lampi di poesia in piemontese e in italiano
di Sergio Donna
Self-publishing dell’Autore | Stampa a cura di Inspire Communication.
Presentazione di Albina Malerba (Direttore Centro Studi Piemontesi)
Commento introduttivo di Nicola Duberti (poeta in lingua piemontese)

«Cento “lampi di poesia” per immortalare attimi più o meno fuggenti di tenerezza, voci colte al volo, pianti, sorrisi, emozioni brevi ma intense, incontri casuali: persone note o sconosciute che hanno comunque lasciato un segno nella mia anima».

Sergio Donna

«Riscrivere la poesia in italiano senza veramente tradurla – come fa Sergio Donna – dà l’impressione che il testo di partenza sia scritto in una lingua lontanissima, non in una lingua romanza sorella. Come se il titolo, anziché “Non chiamateli haiku” sotto sotto fosse “Non chiamatelo dialetto”.
Gli mancano giusto gli ideogrammi, per essere come il giapponese. Per il resto, c’è tutto.
E allora chiamiamoli pure “slussi ’d poesìa” (lampi di poesia) o “taj curt”: sono davvero tagli, squarci improvvisi nella quotidianità subalpina. Tagli da cui trapela e risplende la luce di un estremo oriente che non è mai stato così vicino».

Nicola Duberti
Poeta in lingua piemontese

PRESENTAZIONE

di Albina Malerba

Ad inventare il piemontese “taj curt”, per il genere haiku, quei piccoli lampi di poesia che ti raccontano in un frammento di luce un mondo, credo sia stato Nicola Duberti.

A scriverne in lingua piemontese si erano cimentati già Bianca Dorato (1933-2007), Tavo Burat (1932-2009), che aveva pubblicato la piccola elegante plaquette “Ciri vacior”(Ivrea, La Slòira, 2007), poi ripresa e ampliata nel volume che raccoglie tutte le sue “Poesìe” (Turin, Ca dë Studi Piemontèis, 2008), con il titolo Haiku dël “Ciri vacior”(bird watching); e Carlo Regis, che nel 2012 ha pubblicato la raccolta “Haiku” (Mondovì, Edizioni Ël Pèilo, Amici di Piazza), ma il “genere” ha affascinato anche Sergio Notario e altri scrittori e poeti piemontesi. Poi Nicola Duberti, coniugando i suoi studi linguistici con la sensibile vocazione poetica in piemontese, ma anche in altre lingue “’d nicia”, con la raccolta “Taj curt | Haiku”, ha vinto il premio “Salutme ’l Mòro” di Mondovì e ha pubblicato il libro con il felice e indovinato titolo nel 2013, consacrandone in qualche modo la traduzione.

Sergio Donna, con questa raccolta, si rifà al titolo di Duberti e ce ne propone un altro altrettanto intenso e significativo, trasponendo haiku in “slussi ’d poesìa”: lampi, “lòsne” di versi che tagliano come “fusëtte” il cielo e accecano per un infinitesimo di tempo gli occhi del nostro cuore.

Cento bagliori, cento “lòsne”, poco più di trecento versi (considerando tre doppi haiku, che raddoppiano se consideriamo la versione in italiano) che a “s-cionfo” dal quotidiano di Sergio Donna: un “bochèt” di pensieri e cose gettato a catturare l’attimo fuggente con il verso poetico, per conservarne l’incanto, per coltivare l’illusione di fermarlo come nello scatto fotografico: “N’àutra giornà: / a brila ’l sol an cel. / L’é tut pì bel”.

Scorci di Piemonte e di Liguria, fiori e mari, il caffè e la luna, albe e tramonti, bandiere e lampioni, un gattino, la “tupin-a”, e perfino una vecchia auto diventano algoritmi poetici: “Apia forgon: / quintaj ëd nostalgìa / drinta ’l cassion”.

Albina Malerba

È possibile richiedere con una mail (info@monginevrocultura.net) la spedizione dell’opera a domicilio dell’interessato, che sarà effettuata per posta a cura dell’Autore.
Oppure rivolgersi a:
Associazione Monginevro 2000 Cultura, Via Costigliole 2 (ang. Via Monginevro)
Libreria Donostia, Via Monginevro 85
Internet:
Il libro è disponibile anche via Internet: www.ilmiolibro.it

Freschissima di stampa: la copia n• 1 dell’ultima raccolta poetica di Sergio Donna
” CIAMEJE NEN HAIKU | NON CHIAMATELI HAIKU “

Powered by WordPress | Deadline Theme customized by Just Bolder