FONTANE DI TORINO | Fontan-e ’d Turin

Quando nel capoluogo subalpino si parla di fontane, il primo pensiero va ai torèt che da decenni accompagnano le passeggiate dei torinesi, in parchi, viali, strade e nelle piazze dove si ospitano solitamente i mercati rionali. I torèt sono diventato l’emblema di Torino e a differenza di altre fontanelle che troviamo fuori città, funzionano sempre, 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, con il loro getto continuo. Qualcuno, con la siccità imperante di questi ultimi tempi, ha sollevato qualche perplessità sullo spreco d’acqua: migliaia di metri cubi ogni giorno. Ma la SMAT, che gestisce l’acquedotto torinese, rassicura che neppure una goccia va sprecata. L’acqua torna ad essere rimessa in circolo dopo un doveroso filtraggio e trattamento che ne garantisce la potabilità.

I torèt sono oltre ottocento in città e vanno ad aggiungersi alle decine di fontane che accompagnano i luoghi simboli di Torino. Alcune di queste sono legate a leggende metropolitane, altre sono diventate simboli esoterici, come ad esempio la Fontana Angelica di piazza Solferino, eseguita nel 1930 da Giovanni Riva e composta da quattro gruppi statuari, allegorici delle stagioni, con figure maschili e femminili circondate da putti e simboli naturali. Tra le fontane che sanno di mistero c’è anche quella di Nereide e Tritoni nei giardini di Palazzo reale, una delle mete preferite dagli appassionati di mistero, in cerca d’un improbabile ingresso alle grotte alchemiche.

Tra le più maestose merita una visita anche la fontana dei Dodici mesi nel parco del Valentino, con le sue numerose statue allegoriche in marmo, getti spettacolari d’acqua e un’ampia piscina. Eppoi, non si possono dimenticare le due fontane dedicate al Po e alla Dora nell’attuale piazza CLN, che gli appassionati di horror ricordano a più riprese in “Profondo rosso” di Dario Argento. E, ancora, la fontana del Monumento al Traforo del Frejus in piazza Statuto; quella del parco della Tesoriera, la fontana-igloo di Mario Merz nella vasca spartitraffico tra corso Mediterraneo e corso Lione. Ma ve ne sono decine d’altre la cui storia, unita a piccoli e grandi aneddoti, troverete nelle pagine che seguono; pagine da centellinare un poco alla volta o nelle afose serate estive da leggere tutte d’un fiato, sperando in un po’ di passionale refrigerio.

Piero Abrate

Redazionale finale

In collaborazione con il Gruppo Amicizia, presso l’accogliente Salone della Parrocchia di Gesuù Adolescente, in Via Luserna 16, si è tenuta la conferenza sul tema delle Fontane torinesi, ispirata alla Monografia “Fontane di Torino | Fontan-e ‘d Turin”, a cura di Monginevro Cultura-ANSMI. L’appuntamento era inserito nella scaletta degli incontri culturali del Mercoledì dell’Associazione Gruppo Amicizia, organizzati dalla gentile sig.ra Carla Reita.

Relatore è stato Sergio Donna, capofila degli autori del volume (alla cui stesura hanno partecipato nove autorevoli penne torinesi storici, ricercatori, giornalisti e divulgatori oltre a tre fotoreporter) che ha intrattenuto il pubblico parlando delle Fontane di Piazza CLN, della Fontana Angelica, della Fontana dei Dodici Mesi del Valentino, della Fontana di Nereide e Tritoni, e dei torèt, le caratteristiche fontanelle verdi, uno dei simboli della Città di Torino.

Achille Maria Giachino, uno dei coautori dell’opera, dal canto suo ha ricordato le due Fontane di Santa Brigida che esistevano ai lati del Portone dell’ex Caserma dei Pompieri di Corso Regina Margherita, oggi purtroppo asciutte e diventate ricettacolo di rifiuti.

Un ringraziamento particolare va al Parroco don Giacomo Crotti, che nell’ambito del suo prezioso e fervido apostolato, si impegna per coinvolgere i parrocchiani anche in una vivace attività culturale.

( Ufficio Stampa Monginevro Cultura, 8 Novembre 2023)

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