“Torèt”

recital dall’omonimo libro di Sergio Donna, Luigia Casati e Giovanna Sorrentino.

Canzoni di Giuseppe Novajra. Letture, spigolature, canzoni ed immagini.

Fotografie di Vittorio Greco.

Circolo Beni Demaniali, Via Spalato 15, Torino.
A cura di Monginevro Cultura, in collaborazione con il Circolo Beni Demaniali

Questo recital è ispirato al libro “TORÈT | LE FONTANELLE VERDI DI TORINO”, di Sergio Donna, Luigia Casati, Giovanna Sorrentino, Giuseppe Novajra e Vittorio Greco.

Una monografia storico-fotografica-musicale dedicata ai torèt, le tipiche e storiche fontanelle torinesi, in ghisa smaltata color verde bottiglia, disseminate nelle vie, nelle piazze e nei giardini della città.

Sono caratterizzati da una piccola testa di toro, dalla cui bocca esce un getto di acqua fresca: zampillo costante, senza soluzione di continuità, fin da quando sono stati posizionati all’angolo di una strada o sul bordo di un viale (i primi torèt fecero la loro comparsa cento e venti anni fa almeno).

Sono lì da un tempo ormai lontano, patinato. L’acqua dei torèt ha dissetato i nostri bisnonni, i nostri trisavoli; a quei torèt abbiamo bevuto da bambini, accarezzando con la mano la testa del toro, e chinando il capo sudato per sorbire l’acqua dal getto fluente, dopo una corsa ai giardini o una partita a pallone sui viali; a quello zampillo incessante, attingevano le famiglie che non erano dotate di acqua corrente in casa, riempendo secchi e bottiglie per farne scorta.

Ai torèt i conduttori di carrozze facevano abbeverare i loro cavalli. Ai torèt gli operai si rinfrescavano il volto e le braccia all’uscita dalle fabbriche; a quelle fontanelle, nei mercati, i venditori di acciughe lavavano le loro mani, intrise di scaglie di pesce; al getto dei torèt si bagnavano la fronte i carbonai e i venditori di legna. Immagini di un mondo di ieri, ma estremamente nitide e vere.

Eppure i torèt sono ancora lì, oggi come allora, per dissetare i torinesi di ogni età nelle afose giornate estive.

Oggi l’acqua è diventata un bene prezioso, raro, e tante fontanelle possono essere considerate un lusso persino per una città come Torino, che ha il privilegio di essere posizionata in un declivio ricco di falde acquifere, di fiumi e di torrenti.

Ma i torèt sopravvivono, perché sono il simbolo di una cultura che i torinesi non voglion perdere. E che incanta i turisti: in nessun’altra città al mondo sono disseminate tante fontanelle a getto continuo sul territorio urbano.

Un patrimonio culturale, tutto torinese, che deve essere difeso e valorizzato. Un valore al quale i torinesi non rinuncerebbero mai.

Ecco perché si è voluto pubblicare questo libro e realizzare questo recital: per rendere un tributo al torèt, simbolo di cultura e di storia, e farlo conoscere, anche al di fuori della nostra città e della nostra regione, e per fornire ai lettori, ai residenti e ai turisti, notizie storiche non sempre conosciute, corredandole di immagini fotografiche suggestive.

 

Sergio Donna

Presidente Associazione Monginevro Cultura

Storia, Cultura e Tradizioni del territorio

L’insostenibile fascino dei Torèt

Sgorga l’acqua dalla bocca dei Torèt torinesi, sgorga fresca e frusciante, giorno e notte, da più di cent’anni. Quasi una voce, un canto solitario, che fa da controcanto a quello di ogni altro torèt posizionato in un vicino giardino, o sul viale alberato, o all’angolo di una piazza. Un canto solitario e corale al tempo stesso: una melodia di storia, di ricordi, che sa di passato, ma anche di presente e di futuro.
Il fascino dei torèt ha coinvolto il pubblico presente al recital di Sergio Donna, Luigia Casati, Beppe Novajra e Beppe Novajra, tratto dal loro libro “Torèt | Le fontanelle verdi di Torino”.
Bello sentire le loro voci, le loro canzoni, i loro racconti, le loro spigolature sul mondo magico delle fontanelle torinesi: un racconto lungo cento anni, e che – speriamo – continuerà ad incantare e dissetare di acqua fresca, e di cultura le generazioni che verranno.
Bello contemplare quelle foto suggestive e incantevoli, immagini catturate dall’obiettivo sapiente ed artistico di Vittorio Greco.
Bello sentire le note di Beppe Novajra, raffinato cantautore torinese.
Bello sentire gli applausi del pubblico.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti.

LA FOTOGALLERY

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