L’EMIGRAZIONE PIEMONTESE NEL MONDO

L’EMIGRAZIONE PIEMONTESE NEL MONDO
Una storia millenaria
di Giancarlo Libert


L'EMIGRAZIONE PIEMONTESE NEL MONDO

Dopo il successo del precedente volume Astigiani nella Pampa, dedicato all’emigrazione dal Piemonte, dal Monferrato e dalla Provincia di Asti in Argentina, uscito nel dicembre del 2005 e nato dalla collaborazione tra l’Associazione Amici degli Archivi Piemontesi e l’Associazione Nostre Origini, l’autore con questo nuovo volume pubblicato dalla Aqu4ttro Edizioni di Chivasso (TO) analizza il fenomeno dell’emigrazione piemontese nei diversi stati del mondo. Il volume L’EMIGRAZIONE PIEMONTESE NEL MONDO, di 320 pagine, è già stato presentato con successo di pubblico e della critica a Castell’Alfero (At), a Cocconato (At), a Moncrivello (Vc), a Torino, a Castelnuovo don Bosco (At) e in altri paesi e città del Piemonte. Ha un prezzo di copertina di euro 24,00 ed è arricchito da circa duecento fotografie in b/n e a colori e corredato da un ampio apparato statistico.

Il lavoro, è frutto di anni di studio e approfondimento in archivi pubblici e privati con la consultazione di testi italiani ed esteri, che hanno consentito di dare un quadro – con un taglio storico-biografico – dell’emigrazione piemontese nel Mondo. Promosso dalla Regione Piemonte, assessorato al Welfare, Immigrazione ed  Emigrazione, non è sicuramente esaustivo di un fenomeno (per cui sarebbe necessaria un’enciclopedia) ancor poco conosciuto in Piemonte.

Il testo si può suddividere in quattro parti: la prima inizia con una breve storia dell’emigrazione dal medioevo all’unità d’Italia, al periodo della grande emigrazione, sino ai giorni nostri con tabelle statistiche.

L’attuale presenza piemontese all’estero e il fenomeno “diffuso” dei gemellaggi tra paesi e città del Piemonte dell’Argentina, il paese che ha visto il maggior numero di emigranti dalla nostra regione, con notizie sul museo di Frossasco in provincia di Torino.

La seconda parte è dedicata ad alcuni personaggi e ad alcuni paesi come la Francia, l’Egitto, l’Argentina, il Brasile. Per la Francia, i Broglia di Chieri, oggi De Broglie, la lista di oltre 300 piemontesi decorati nel XIX secolo con la Legion d’Onore (XIX secolo), Guigone de Salins, illustre benefattrice della città di Beaune, Hector Bianciotti e il barone Marcel Bich che con le sue penne e con gli accendini Bic ha invaso il mondo. Per l’Argentina, Ottaviano Mossotti, Alessandro Ferro, Giuleta Lanteri, esponente del movimento femminista ad inizio Novecento, Eugenia Sacerdote De Lustig, cugina del premio nobel Rita Levi Montalcini.

Per il Brasile le tristi vicende dei passeggeri piemontesi della nave Liguria che nel 1858 avrebbero dovuto raggiungere le coste brasiliane per fondarvi una colonia, le biografie del medico Alfonso Bovero di Pecetto Torinese, Francesco Giovanni Roscio, Carlos Julião, il cavalier Carlo Antonio Napione tra i pionieri dell’industria brasiliana tra ’700 e ’800, la contessa Gabriella Asinari di San Marzano e Antonio Giuseppe Agù fondatore di Osasco.

Per gli Stati Uniti, il contributo piemontese alla vitivinicoltura americana con notizie sulla Julio & Ernest Gallo, il maggiore produttore mondiale di vino, le case vinicole Sutter, Emilio Guglielmo, Conrotto, Bargetto, i cui fondatori erano piemontesi. Seguono le biografie di alcuni ristoratori famosi, come Eugenia Pallera e il ristorante Sardi’s, Laura Maioglio e il ristorante Barbetta, e quelle del compositore Alain Silvestri, del giudice Quirico e del governatore Ella Tambussi Grasso.

Vengono inoltre analizzate altri paesi di emigrazione come il Messico e i paesi africani con le figure di Federico Craveri, dei fratelli Naretti, del Bertero, del cardinal Guglielmo Massaia e di molti altri personaggi.

A conclusione del testo, nella terza parte l’emigrazione da alcune aree della montagna e della collina, come le valli valdesi (verso la Calabria, Argentina, Uruguay e Sudafrica), dal Monferrato (verso Australia e l’America del Nord), valli alpine (in particolare Valsesia, Valstrona, Ossola e Val Vigezzo) verso i paesi del Nord-Est Europa (Germania, Austria e Russia) esercitando l’attività di peltrai, spazzacamini e pittori.

Un ricco indice dei nomi e dei luoghi conclude il lavoro.

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