CITTÀ GIARDINO & CASERMETTE SAN PAOLO

CITTÀ GIARDINO & CASERMETTE SAN PAOLO
Storia e testimonianze della periferia torinese
di Giancarlo Libert


Città Giardino & Casermette San Paolo

Il volume uscito nei primi mesi del 2010 illustra le vicende tristi e liete dei primi abitanti di questa zona della città, ai confini con Grugliasco che, nel secondo dopoguerra affrontavano la ricostruzione e i problemi dell’immigrazione. Un imprenditore, tal commendar Carosso, riuscì a coinvolgere nella costruzione di “un Borgo a misura d’uomo” diverse centinaia di famiglie che in lui credettero. Dopo pochi mesi, quello che poteva apparire un sogno, naufragò in uno dei più importanti scandali edilizi del secondo dopoguerra, con il fallimento dell’impresa costruttrice e un buco di oltre 280 milioni dell’epoca (oltre 25 milioni di euro attuali!).Il libro dedica la prima parte al territorio, così com’era prima della nascita del borgo di Città Giardino.  Scorrono nel testo i nomi delle antiche strade del Paletto, del Gerbo, di Grugliasco-Moncalieri, del Portone – e delle bealere che, arrivando da Alpignano, irrigavano i terreni della periferia della Città – come la Cossola, la Becchia, e altre che con i rami principali e secondari, scendevano dalla Dora Riparia nei territori di Rivoli, Grugliasco e bagnavano i campi e i prati di Torino e, dirigendosi verso il Po, attraversando territori di cui si è ormai perso il nome, caduto nell’oblio del tempo, Gerbo dell’Intrà, Tetti Varrò, borgata Osterietta, Tre Tetti. Toccavano le antiche cascine – molte delle quali già presenti nell’assedio del 1706 – quali la Cascina Giajone, l’Olivero, la Martiniana, la Grangia, la Nizza di Cima, la Nizza di Mezzo, la Canale, la Ropoli, e molte altre.

Le vicende di Città Giardino, sorta nel 1949 sui terreni della Cascina Giajone oggi di proprietà comunale e ritornata al suo antico splendore dopo la ristrutturazione avvenuta negli anni ’70,  vengono analizzate a partire dal suo nascere sino ai giorni nostri: la sua prima chiesa – dipendente da quella di Santa Rita – poi trasformata in un supermercato, la costruzione della nuova chiesa nel 1968-1972, lo smembramento del territorio parrocchiale con la nascita delle chiese dell’Ascensione, Pentecoste, Sant’Ignazio di Loyola e Sant’Antonio da Padova in Borgata Lesna.

Nella seconda parte del volume l’autore, attraverso il recupero di documenti e informazioni inedite reperite anche in archivi francesi, traccia una breve storia delle Casermette San Paolo, uno dei più importanti campi profughi del Nord Italia. Le Casermette furono costruite pochi anni prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, ed assunsero nel corso degli anni diverse funzioni: caserme militari, centro di raccolta per i deportati e i rastrellati da parte dei tedeschi in diverse località del Piemonte per essere poi inviati nei campi di lavoro o di concentramento in Germania, luogo di deportazione di 2000 francesi di Breil, Saorge e Fontan, rastrellati dai tedeschi nell’ottobre 1944, ricovero per le popolazioni giuliano-dalmate costrette ad abbandonare le loro terre dopo il 1947, primo ricovero per le popolazioni che giungevano a Torino in cerca di un lavoro, per gli alluvionati del Polesine ecc. Le Casermette sono un luogo simbolo della Città di Torino, forse dimenticato; di esse il volume dà alcune notizie, aprendo possibili e nuove occasioni per ulteriori e più approfondite ricerche. Attualmente le Casermette San Paolo sono ritornate ad essere caserme e ospitano reparti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e dell’Esercito Italiano. Nel volume sono riportate testimonianze, da quelle dei primi abitanti, a quelle di Sergio Lanteri, allenatore della squadra di pallamano, ai vertici del proprio campionato, che porta il nome del Borgo di Città Giardino in tutta Italia e di Sergio Vatta, maestro di tanti campioni del calcio e grande “maestro di vita”.

 

Il volume CITTA’ GIARDINO – CASERMETTE SAN PAOLO  Storia e testimonianze della periferia torinese è di 176 pagine, ha un prezzo di copertina di euro 16,50 ed è arricchito da circa centocinquanta fotografie in b/n e a colori.

 

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