I giugavo ‘nsema mi e ti
Letture e canzoni in piemontese ispirate all’ultima raccolta poetica di Franco Marmello

Dialoga con l’Autore il poeta Sergio Donna. Alla chitarra, il M° Fabrizio Bertolo

“Monginevro Cultura… fa Cultura”
Inaugurazione della Stagione Culturale 2018 | 2019
Brindisi con Moscato d’Asti e amaretti del territorio

Nel Piccolo Sal-8 di Via Luserna 8
“I Giugavo ‘nsema mi e ti”
Sabato 29 Settembre 2018, ore 17.00
Ingresso Libero
“I giugavo ‘nsema mi e ti”

Le poesie del cuore di Franco Marmello
pensate e scritte in Lingua Piemontese
Chiacchiere, Letture e Canzoni nella lingua dei nostri padri
Ouverture del Piccolo Sal-8 di Via Luserna 8, Torino
con Monginevro Cultura.
Dialoga con l’Autore il poeta piemontese Sergio Donna
Alla chitarra, il M° Fabrizio Bertolo

I giugavo ‘nsema mi e ti” | Giocavamo insieme io e te

La nuova raccolta di poesie in lingua piemontese di Franco Marmello (con versioni italiane a fronte a cura di Sergio Anro)

È tutto spiegato nel sottotitolo: “Poesie del cuore pensate e scritte in lingua piemontese”. Questo il senso e il valore dell’ultima silloge poetica di Franco Marmello, I giugavo ‘nsema mi e ti”, a cura di Graphot, uscito nel mese di maggio del 2018. Da un lato, il “cuore”, che dà senso a tutto nella vita:  in esso sono custoditi (come in uno scrigno prezioso) i ricordi radicati nell’infanzia, fase formativa della personalità di ognuno, che si modella pian piano con la crescita, e che si svela e si rivela poi, nella sua integrale pienezza, nell’età adulta e matura. E dall’altro, la “lingua piemontese”, che  con la sua musicalità e la sua assoluta efficacia e completezza espositiva, garantisce un plusvalore di incanto e di malia alla lettura, e al tempo stesso è fortemente rievocativa di un’epoca (quella in cui Marmello era bambino) in cui era molto diffusa e familiare.

Franco Marmello, giornalista, scrittore e poeta, è membro della A.I.F., Associazione Italiana Formatori, responsabile nazionale della Bottega del Cambiamento. Assai noto nell’entourage della cultura e della formazione, contribuisce da decenni, con i suoi scritti e le sue conferenze, a fornire preziosi supporti per formare, perfezionare e indirizzare al meglio quel processo di crescita graduale e naturale, che è insito in ognuno di noi, e i cui primi fondamenti si plasmano nell’epoca della nostra infanzia.  Processo che tuttavia ha bisogno di essere costantemente monitorato e indirizzato, affinché ciascuno possa sentirsi al meglio con se stesso e quando ci si apre alle relazioni con il prossimo, in ogni età della vita.   L’infanzia di Marmello è stata fortemente formativa:  quella casa di ringhiera di Porta Palazzo, con i ballatoi in comune su cui si affacciavano decine di famiglie, che condividevano un’ unica latrina esterna alla turca, è stata crogiolo di incontri, di scambi culturali, di incroci di lingue e di dialetti, di misture di odori di fritto e di bollito, di scoperte di nuovi giochi, di primi litigi, di confidenze, di rivelazione o di mantenimento di piccoli segreti infantili, di emozionanti scoperte, di sperimentazioni di sentimenti prima di allora mai provati (passioni, amori, odi, rancori), ma anche di certezze acquisite e di lutti da sedimentare e da elaborare.

Per raccontare tutto ciò, Franco Marmello usa la poesia. La poesia “del cuore”, e lo abbiamo già detto. E ciò sarebbe di per sè già sufficiente per contagiarci di spontaneità e di emozioni. Marmello ha però pensato, e giustamente, che l’uso della lingua piemontese potesse fornire ai suoi versi (e alla sua particolare poetica) un plusvalore ulteriore, uno smalto aggiuntivo di sincerità, immediatezza, e di fascino. Non si pensi però che questo suo florilegio poetico sia pensato solo per i romantici della piemontesità. No, Marmello  −  per dare alla “sua” lingua piemontese la forza di un  vento gagliardo in grado di spingere la sua poesia al di là dei confini regionali, facendone una koinè idealmente universale −  si  affida alla penna di Sergio Anrò, a cui fa tradurre in italiano tutte le sue liriche (per ogni poesia, la versione italiana è affiancata, pagina per pagina, a quella originale piemontese), in modo che tutti possano apprezzarne la bellezza e l’intensità.

La raccolta è divisa in quattro sezioni, accomunate da un unico fil rouge: la fluida e avvincente poetica di Marmello, in grado di contagiarci, ad ogni lirica, di profonde suggestioni.  Il “Ballatoio” raccoglie le prime emozioni nella casa di ringhiera dove è nato il poeta; il “Cortile” è il “locus”dove Marmello ha trascorso l’infanzia, l’adolescenza e la prima giovinezza; la “Casa in collina” ci coinvolge negli amori del poeta, nei suoi rimpianti e nei suoi tormenti sentimentali; la “Cascina” è la dimora dove ora Marmello dimora da diversi anni, tra gioia e malinconia “sostenuto  −  come lui stesso scrive −  dalla benedizione della figlia Muriel, ormai donna”: It divente granda, cita… e tò cel a sarà bleu / na nìvola a peul nen fërmé l’azur”. Fascino e magia di un modo di far poesia che ci incanta.

Franco Marmello, Sergio Anro | “I giugavo ‘nsema mi e ti”, Graphot Editore, maggio 2018, pagg. 104, 10 euro

Franco Marmello al Piccolo Salotto di Monginevro Cultura

Un recital di poesie e canzoni in piemontese che accarezzano il cuore

 Il Piccolo Sal-8 di Via Luserna 8, dove s’è tenuto l’incontro inaugurale della Stagione Culturale 2018-2019 di Monginevro Cultura, si è rivelato l’ambiente ideale per l’ascolto delle canzoni e delle poesie di Franco Marmello, poeta, giornalista, scrittore e cantautore piemontese di classe.

I testi poetici, tutti in piemontese, recitati e cantati, sono quelli contenuti nella silloge “I giugavo ’nsema mi e ti”, di recente pubblicazione, a cura di Graphot.

Sergio Donna, in veste di conduttore del recital, ha dialogato amichevolmente con Marmello, nel corso di un’intervista originale che aveva il sapore delle confidenze tra amici.

Dallo scambio di battute tra Donna e Marmello, ne è uscita l’anima bella dell’artista, con tutte le sue fragilità e le sue forze, i suoi tormenti e le sue passioni, che hanno portato il cantautore a comporre canzoni con testi rivelatori di sentimenti intimi e sinceri, sgorgati dal cuore.

Il recital, allietato dalla chitarra di Fabrizio Bertòlo, dalle canzoni dello stesso Marmello, e dalle letture di Sergio Donna e di Lucia Racca (voce narrante), si è concluso con un brindisi con tutti gli intervenuti.

Un appuntamento culturale di classe, primizia di  una scaletta di incontri in Sal-8, e nel Piccolo Teatro delle Officine Folk di Via Luserna 8, di qualità assoluta.

Per approfondire il Calendario degli incontri culturali di Monginevro Cultura per la Stagione 2018/2019, si consulti il sito: www.monginevrocultura.net.

Una scaletta ghiotta per i gourmet della cultura del territorio.

Ass. Monginevro Cultura

Ufficio Stampa

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